Orgoglio e pregiudizio

Publié le vendredi, 12 novembre 2010 à 12h29

Gli italiani votano Berlusconi

Par Elisa Torretta

votare in ItaliaNegli ultimi 15 anni circa, tutti gli italiani residenti all’estero hanno dovuto rispondere, almeno una volta, alla seguente domanda: ma perché votate Berlusconi?
Questa banale domanda suscita in me una serie di tristi constatazioni.

A quanto pare, gli altri paesi trovano stravagante avere un Presidente del Consiglio proprietario di canali televisivi e case editrici, processato per frode fiscale, implicato in scandali sessuali e in molte altre vicende discutibili.

Prima constatazione: la scelta di votare Berlusconi, naturale per molti dei miei connazionali, suscita la meraviglia degli altri popoli. Ma perché il 37% degli elettori di un paese (percentuale delle ultime elezioni 2008) compie un’azione che il resto del mondo giudica inspiegabile?
Ma insomma, in Cina mangiano i cani e in Finlandia si rotolano nella neve dopo la sauna. Allora noi possiamo votare chi vogliamo!

Ma ecco alcune risposte possibili:
1) è un personaggio mediatico formidabile, sempre sorridente e vincente;
2) è rassicurante, ci dice che siamo una nazione potente e che la nostra economia è prospera;
3) ha slogan chiari e fa tutte le promesse che l’elettorato vuole sentirsi dire (meno tasse per tutti, città più sicure, più lavoro e meno disoccupazione, eccetera);
4) per gli italiani la politica è una farsa;
5) non ci sono molte alternative interessanti o altri personaggi così carismatici;
6) era amico di Bettino Craxi.

Recentemente, é uscito in Italia un libro che cerca di analizzare le cause del successo di Berlusconi: “La pancia degli italiani. Berlusconi spiegato ai posteri” (e forse anche agli stranieri), del giornalista Beppe Severgnini. L’autore ha una teoria molto interessante: gli italiani vedono molto bene gli errori e i difetti del presidente, e proprio per questo lo amano. Essere indulgenti con lui permette di essere indulgenti anche con noi stessi. Assolviamo i suoi errori per assolvere i nostri.
Il libro è interessante anche perché l’autore è notoriamente di destra e non usa toni troppo polemici. Ci sono speranze, quindi, che sia ascoltato da un numero maggiore di cittadini. In genere, le critiche troppo aspre si fermano nella cerchia della sinistra e ottengono l’effetto opposto: Berlusconi dice di essere una vittima e i suoi elettori gli credono. La teoria del complotto funziona quasi sempre.

Seconda constatazione: forse votare Berlusconi comincia ad essere una cosa strana anche da noi, tanto da diventare materia di studio fra i suoi stessi sostenitori.

Terza constatazione: un libro come quello di Severgnini mi da la sensazione che, ormai, dobbiamo giustificare agli occhi del mondo l’esistenza di quest’uomo.
Del resto, quando i giornali stranieri parlano della politica italiana, usano soprattutto termini fra il sarcasmo e l’incredulità. La figura di Berlusconi alimenta tutti gli stereotipi negativi sull’italiano medio: furbo, opportunista, maschilista, vanitoso. È difficile fare ricredere il mondo, perché le vicende che nutrono questa immagine si susseguono a ritmo incontrollato.
Allora perché continuiamo a votarlo. Siamo masochisti?
Forse, più semplicemente, gli italiani non leggono i giornali stranieri e, se li leggono, interpretano questi attacchi rivolti a un solo personaggio come degli attacchi all’intera nazione.

Quarta constatazione: il nostro governo danneggia l’immagine della nostra nazione e ci mette nell’imbarazzo di non sapere veramente rispondere all’arcana domanda.

Bettino Craxi: leader del Partito Socialista negli anni ’80, due volte Presidente del Consiglio. Travolto dallo scandalo di “Mani pulite” nel 1992, fugge dall’Italia per evitare i processi e muore in Tunisia nel 2000.