Momento critico

Publié le jeudi, 20 octobre 2011 à 18h42

L’art de la comédie

Par Guido La Tartara

Eduardo De FilippoIl regista Philippe Berling, dal 19 al 23 ottobre al Thèàtre de l’ouest Parisien di Boulogne-Billancourt, porta sulla scena il manifesto politico di Eduardo De Filippo - partendo dalla traduzione di Huguette Hatem-.

Il prologo che avvia lo spettacolo di Berling è affidato ad una donna -nella versione originaria era interpretato direttamente dal De Filippo- nelle vesti della Signora Orestia Campese. L’attrice si presenta al pubblico in qualità di Capocomico e ,rivolgendosi direttamente, a questo spiega la magia del teatro. Condizione che si basa sull’immaginazione di ogni singolo spettatore e non sulla qualità scenografica. Magia capace di far superare piccole difficoltà, imprevisti scenici o attoriali anche in corso d’esecuzione.

Una scenografia semplice e meccanizzata accompagna questo spettacolo che oggi risulta essere ancora di più attuale e pubblica utilità.
Orestia Campese recatasi presso il prefetto chiede aiuto allo Stato, per la piccola compagnia di teatro ambulante che rappresenta, a seguito di un incendio accidentale che gli ha visti coinvolti. La richiesta di aiuto di Orestia viene però subordinata, ad una sua domanda posta all’alto funzionario: “il teatro ed il mestiere del teatrante sono utili per la società?

I toni della conversazione si scaldano, s’infiammano il prefetto decide così di troncare subito tale discussione. Per fare ciò si limita ad offrire al Capocomico un foglio di via valevole per tutta la sua compagnia per poter lasciare la città. Nella tensione del momento anzichè donare il biglietto per il treno, alla signora Campese viene data una lista di gente che il prefetto dovrà incontrare nel corso della sua giornata d’ufficio.

Da qui parte la sfida della Capocomico verso il prefetto, che chiede al pubblico ufficiale se saprà o potrà dire con certezza durante il giorno di avere d’innanzi a sè le persone che attende o se invece avrà degli attori da lei inviati.

A seguito degli incontri del prefetto –che in alcuni punti risultano essere un po’ troppo allungati, per via della perdita di musicalità originaria dovuta alla traduzione. Condizione comunque percepibile solo dagli italofoni- vi è la morte o forse morte apparente del “farmacista” e il ritorno di Orestia Campese che riconsegna il foglio sbagliato al funzionario.
Paradossalmente è qui nel finale che l’intreccio tocca il suo culmine.

Il prefetto cerca di estorcere al Capocomico delle responsabilità per gli accadimenti avvenuti nel suo ufficio, i carabinieri stanno ormai per entrare ma Orestia Campese con fredda tranquillità ricorda al rappresentante dello Stato “nelle sartorie teatrali non è difficile trovare costumi da carabiniere”. Sipario.

Dopo lo spettacolo durante una breve intervista al mettre en scène, si è toccata quella che risulta essere la principale variazione rispetto al testo d’origine, ovvero l’affido del ruolo maschile principale, Direttore della compagnia, ad una donna.
Ci è stata offerta la seguente spiegazione:
Questa scelta vuole essere un plauso per le donne che in Francia gestiscono importanti compagnie di spettacolo”.
Noi di Momento Critico abbiamo deciso di volerci ben affiancare a questa cavalleresca intenzione.